Ordinata nelle splendide sale al primo piano del trecentesco Castello Visconteo, la Quadreria dell’800 si configura come illustrazione paradigmatica del percorso della pittura, prevalentemente lombarda, dal primo Neoclassicismo al pieno Simbolismo. L’opera più nota e ammirata è senza dubbio l’Accusa segreta di Francesco Hayez, affiancata da un’impegnativa ricostruzione storica, La riconciliazione di Ottone II con Adelaide di Borgogna e dall’Autoritratto in veste di doge Gritti.

Di Federico Faruffini, campione del realismo ottocentesco e tra i pittori italiani più innovativi, sono conservati il bozzetto del Cola di Rienzo, presentato a Brera nel 1856, e la grande tela Borgia e Machiavelli, premiata all’esposizione Universale di Parigi del 1867. Pittore di nascita pavese, ma di educazione e cultura internazionale, Tranquillo Cremona è presente con lo splendido Ritratto di Nicola Massa.

La pittura verista della fine del XIX secolo è rappresentata da artisti quali Pacifico Buzio ed Ezechiele Acerbi, mentre un’apertura europea, con aggiornamento alle tematiche e agli stilemi del Simbolismo, è offerta dal nucleo di dipinti di Giorgio Kienerk.